OC.033 – Beic Milano
Open competition – proposal

“Quando il presidente Pompidou ha guardato i disegni tutto ciò che ha detto è stato ‘Ça va faire crier! (“Questo farà rumore!”). Richard Rogers, concorso Centre Pompidou Parigi, 1971

La Nuova BEIC porterà in Milano una moderna istituzione in linea con le più avanzate realtà europee.
Abbiamo voluto puntare sulla qualità dell’architettura. I risultati del lavoro intellettuale dipendono anche dalla qualità dell’ambiente in cui viene svolto.
La principale sfida della nuova BEIC è quella di offrire uno spazio estremamente ampio e generoso per l’espressione culturale nella sua accezione più ampia.

Un basamento di 5 piani (dal -1 al +4) contiene la dimensione più pubblica e collettiva dello spazio, un contenitore totalmente inclusivo e vetrina della fabbrica culturale della biblioteca.
Sopra si delinea una biblioteca a scalinata con ampi spazi verdi in quota capaci di immergere gli studiosi in un’atmosfera immersiva e specifica, stratificando da spazi dal carattere più informale. Salendo a sale più specialistiche e tecniche.

Abbiamo voluto spazi a diverse scale: quella del vasto paesaggio della città, e quella del quartiere a scala più umana e domestica. Le due scale in un progetto, come luogo di aggregazione; grande ma umano.
In quanto spazi sia pubblici che intimi, coinvolgono il pubblico in diversi modi.

Le biblioteca diventa un’infrastruttura urbana che mette in dialogo diversi vincoli fisici e immaginazioni. In un contesto con una così ampia diversità di attori culturali, la gamma di interpretazioni dello spazio potrebbe anche essere curata da persone diverse, dai curatori professionisti agli artisti a terze parti, finendo in una costellazione vivace che riflette la ricchezza dell’ambiente circostante.

project by OASI architects, Anton Sagal, Marco Agosti, Simone Baccaglini, Alessia Polesello with VMD Engineering, Projema
client: Fondazione BEIC e Comune di Milano