OC.034 – Scuola Futura | Concorso 212 scuole
Open competition – Finalist

Nel 1977, in seguito ad una ricerca durata otto anni, è stato pubblicato A Pattern Language, saggio di architettura ed urbanistica ad opera di C. Alexander che individua un linguaggio universale composto da una serie da 253 pattern che “insieme definiscono un linguaggio”, una grammatica pratica e concreta che può diventare guida e/o metodo nell’atto del progettare.

Il libro è strutturato secondo una sequenza lineare di pattern che, dalla scala metropolitana e territoriale alla scala più minuta e umana, formano il linguaggio articolato che aiuta a definire il progetto.

Ciascun pattern – che è soltanto un’ipotesi di un possibile vocabolario – descrive un tema specifico attraverso immagini, schemi e fotografie, e offre una soluzione sufficientemente generica e astratta da poter essere declinabile alla situazione specifica.

Serve davvero inventare scuole del futuro? O al contrario partire da ciò che è consolidato e ridare nuova visione, generosità e flessibilità degli stessi spazi che oggi costituiscono la scuola?

In questa direzione il lavoro sui pattern ci ha permesso di mettere a fuoco alcuni concetti semplici ed essenziali ma non banali:

1. permettere che l’abitare sia un atto creativo libero

2. qualità informale o formale dello spazio (leggere un libro su un davanzale affacciato al giardino)

3. lo spazio aperto come sfondo costante dell’apprendimento

4. buone relazioni interno-esterno

5. rapporto visivo tra i vari ambienti (si impara anche osservando dalla propria aula una cuoca che cucina)

6. permettere aria buona, alcuni raggi di sole

7. spazio per la mobilità e l’intimità

project by OASI architects
client: Miur Ministero Istruzione