OC.026 – Lugano ex Macello
Open competition
Visione
Il nuovo Macello è una piccola città ideale che “tiene insieme elementi eterogenei senza che smettano di essere eterogenei”1.
Al centro la sua cattedrale culturale (spazio eventi), a contorno le funzioni pubbliche per la collettività. L’ambizione è di dare valore alla centralità dell’impianto garantendo una porosità urbana su tutti i fronti.
Il suolo su cui sono appoggiati gli oggetti sarà il collante ma anche lo spazio extra programma con maggiore intensità, aperto, in connessione con la città.
“Questa forma da sempre indica l’idea di recinto, di casa, di paese e accompagna l’uomo nella vita di tutti i giorni, dalla chiesa alla piazza, dai segnali stradali ai manifesti pubblicitari, dagli ideogrammi cinesi alle tavole pitagoriche. Enigmatico della sua semplicità, nella monotona ripetizione di quattro lati eguali, di quattro angoli uguali, genera una serie di interessanti figure. Il quadrato è la concentrazione estrema di un’idea spaziale in sé stessa compiuta.”2
La maggior parte dello sforzo progettuale si è concentrata nel trovare la giusta posizione dello studentato.
Luce, ombra, distanza, vicinanza. Peso, equilibrio, composizione.
Si allontana ma è vicino. Si discosta ma ne è sfondo. Si impone, in elevato. Si affaccia con discrezione. Si sposta generando spazi aperti urbani. Si mette a disposizione attraverso quattro facciate dispositivo. Si arretra a sud per lasciare luce al Macello. Si rende pesante per bilanciare i corpi lunghi e bassi dei fronti nord e ovest. Un’architettura semplice, in grado di generare molteplici relazioni. Un’architettura sensibile, capace di interpretare l’habitat collettivo integrando la scala e la qualità dell’abitare individuale dentro un organismo esistente.
1 Deleuze e Guattari, Mille piani, 1980 – 2 Bruno Munari, Il quadrato, 1960
Data:
Year: 2020
Client: Comune di Lugano
Team: OASI Architects – Pietro Ferrario, Francesco Enea Castellanza, Anton Sagal, Matteo Andrenelli with UNLAB Andreas Faoro, MPM Alberto Mazzucchelli